LA VERITA’ SUL SALE ROSA DELL’HIMALAYA
LE BUFALE ALIMENTARI
Nel mondo, spesso, il modo in cui viene recepita un’informazione è più importante dell’informazione stessa. Di esempi di disinformazione a scopo di lucro nel campo alimentare ne troviamo moltissimi: un esempio veramente su tutti è la questione del sale colorato e delle sue pseudo qualità salutistiche.
LA VERITA’ SUL SALE ROSA DELL’HIMALAYA
Il sale rosa, conosciuto anche come il sale dell’Himalaya è oramai molto popolare, ma sul suo conto ci sono molti miti da sfatare. Il primo di una lunga serie è che non arriva davvero dall’Himalaya, ma dalla miniera di Kewra, una delle più grandi al mondo che si trova nel Punjab (Pakistan), precisamente nel Salt Range, una catena esterna all’Himalaya.
COS’E’ IL SALE ROSA DELL’HIMALAYA
Siamo tutti abituati a sentire che il famoso sale rosa è un salgemma naturale, non trattato e non raffinato, che viene estratto alle pendici della catena himalayana, in strati geologici dove si trovava un vasto oceano nell'era secondaria (200 milioni di anni fa).
È considerato per questo il più pregiato e il più completo e puro dei sali. È il residuo dell’oceano primordiale che si è prosciugato con la formazione della catena montuosa dell’Himalaya; quindi, è a ben dire un sale fossile, frutto di un’era in cui gli oceani non erano inquinati.
La sua particolare colorazione rosa deriva dall’elevata concentrazione di minerali e oligoelementi, come il ferro e il rame.
Ma questo è vero solo in parte, in realtà. Il sale rosa dell’Himalaya presenta particolari sfumature di colori, che vanno dal rosa chiaro all’arancio, dovute all’elevato contenuto di ossido di ferro, o la comune ruggine. La ruggine ha origine dalla ossidazione del ferro.
Si dice che questo sale venga raccolto e lavorato a mano, ma in realtà il tutto avviene con l’ausilio di macchinari e di una ferrovia interna, poiché la quantità di sale estratto ogni anno è di oltre 300 milioni di tonnellate! Sarebbe impensabile farlo a mano. All’interno della miniera, infatti, ci sono delle gallerie che si estendono per più di 40 km su 18 livelli e un’area di 110 km quadrati.
PROPRIETA’ DEL SALE ROSA DELL’HIMALAYA
Il sale rosa è antichissimo. La miniera di Khewra, infatti, produce sale dal 320 a.C. Proprio per questo motivo ha inglobato alcuni minerali, a parte il ferro, come il magnesio, lo zinco, il calcio.
Molti articoli scientifici descrivono che il quantitativo di ferro nel sale rosa varia da campione a campione con un range che va da 0.24 mg/kg fino a 50 mg/kg. Ma basterà questa concentrazione per attribuirle queste fantomatiche qualità? Per rispondere alla domanda facciamo un piccolo calcolo: l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) raccomanda un consumo giornaliero di sale inferiore ai 5 grammi, corrispondenti a circa 2 grammi al giorno di sodio. Considerato che in Italia la gran parte del sale che assumiamo (il 64%) proviene dai prodotti alimentari presenti sul mercato (in primo luogo pane e prodotti da forno, formaggi e salumi) o è naturalmente presente in alcuni alimenti e che limitare il sale aggiunto a casa, in cucina e a tavola, sebbene fondamentale, influisce soltanto in parte (per il 36%) sui consumi quotidiani, la sfida è da un lato sensibilizzare i consumatori sulla possibilità di ridurre il consumo domestico, dall’altra promuovere presso l’industria alimentare la riduzione del contenuto di sale nei prodotti trasformati. [Dati Ministero della Salute]. Detto ciò, consideriamo di sostituire i 5 grammi di sale bianco con quello rosa dell’Himalaya. Poiché un chilogrammo di sale rosa contiene da 0.2 a 50 mg di ferro, assumeremmo giornalmente da 0.001 mg a 0.25 mg di ferro attraverso quei cinque grammi di sale. È abbastanza per i nostri bisogni? La dose giornaliera raccomandata di ferro per un adulto è 14 mg (valore di riferimento europeo). Il fabbisogno giornaliero varia però a seconda dell’età, del sesso e di condizioni particolari come la gravidanza e l’allattamento. Capite bene che è un valore totalmente trascurabile. In questo caso, quindi, non è tutto oro ciò che luccica.
IL SALE ROSA DELL’HIMALAYA FA BENE?
Il sale rosa non fa male, ma nemmeno bene, almeno non più di quello bianco. Ogni sale in commercio in Italia, infatti, deve contenere per legge almeno il 97% di cloruro di sodio; perciò, deve essere quasi puro per poter essere messo in commercio.
IL CONSIGLIO DEL NATUROPATA MAURIZIO AMATO
Ma allora quale sale è meglio usare?
Di sicuro il sale marino integrale. Attenzione: qui non si parla né del comune sale da cucina e men che meno di quello raffinato: degli 82 elementi terapeutici che contiene l’oro bianco non ne rimane uno. Si parla del sale marino, che è grigiastro e se viene sbiancato ci riempie di sostanze chimiche tossiche, perdendo tutti i suoi poteri energizzanti e rivitalizzanti. Il primo che andrebbe consumato è soprattutto il “fiore del sale”, ricco in modo naturale di iodio e magnesio, senza additivi, che si forma solo quando c’è il sole e poco vento e compare sulla superficie delle saline sotto forma di cristalli, che vengono raccolti a mano. È un vero toccasana. Dobbiamo far entrare nella nostra mentalità l’idea che i cristalli di sale marino sono un principio terapeutico perché, grazie ai loro 82 elementi, sono in grado non solo di prevenire, ma di curare tantissimi disturbi.
Comunque, a mio avviso, il sale integrale dell’Atlantico francese rimane il migliore.
PER COSA SI PU0 USARE IL SALE INTEGRALE?
Gli impacchi di sale marino sono importantissimi dopo ogni trauma: evitano l’edema e l’infiammazione dei tessuti. Volete un potente antiage? Usate il guanto di sale. Si tratta di una cosa semplicissima: ci si mette un guanto di crine, dopo averlo immerso nella soluzione idrosalina, due cucchiai di sale in un litro d’acqua, si mescola e lo si massaggia dolcemente sul corpo. È il più potente depurativo della pelle, determinante in città dove siamo immersi nella smog ed è una formula magica contro l’invecchiamento. I cristalli di sale sono una vera panacea non solo per il corpo. Più di una ricerca infatti ha messo in luce che un bicchiere d’acqua, in cui venga sciolto un cucchiaino di sale cristallino, ha una notevole azione antistress, antiansia e antidepressiva, soprattutto se associato all’esposizione alla luce solare, come possiamo ben fare in questo mese. Naturalmente condiremo i cibi solo con questo sale che insaporisce gli alimenti e contemporaneamente ci cura.
2 commenti
Buongiorno , volevo sapere dove posso trovare questo sale bretone . Grazie
Buongiorno, grazie per l’informazione..io non lo uso il sale rosa, infatti da anni utilizzo quello integrale bretone!! Proprio come consigliato da lei nell’articolo sopra. Grazie